Il commercio on line è bello quanto pericoloso. Si fanno tanti ottimi affari, ma il rischio di cadere in una truffa è sempre dietro l’angolo. Intuito, buon senso e una abbondante dose di preventiva diffidenza possono spesso essere d’aiuto, ma non sempre bastano.
Chi mette in atto una truffa generalmente lo fa con un piano ben preciso che prevede:
- come riuscire a truffare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile;
- come farla franca, camuffando la propria identità o rendendosi irreperibile dopo aver incassato il maltolto dagli sventurati acquirenti.
Insomma, salvo rari casi, chi truffa on line è un professionista e non uno che improvvisa. Se sei stato ingenuo una prima volta non esserlo una seconda: se vuoi sperare di recuperare quel che ti spetta, serve agire in modo altrettanto “professionale”. Quel che puoi e devi fare è sporgere immediatamente denuncia e qui ti spieghiamo come farlo, affinché la tua iniziativa serva effettivamente a mettere in moto il sistema giudiziario e tu non corra alcun rischio.
Devi agire e subito
Se sei stato truffato non aspettarti che lo Stato, la Giustizia, i magistrati o le forze dell’ordine possano intervenire senza il tuo impulso. Salvo casi particolari, la truffa non è un reato perseguibile d’ufficio (come l’omicidio, tanto per fare un esempio estremo), ma solo su querela della persona offesa. Quindi, tocca darsi da fare. Non indugiare, prenditi il tempo di leggere quest’articolo e poi agisci. La querela la puoi presentare fino a novanta giorni da quando sei venuto a conoscenza del reato, ma ogni istante è prezioso, se vuoi che la tua iniziativa giunga a termine prima che il truffatore sia riuscito a far perdere le proprie tracce. Quindi, non essere pessimista e disfattista, non farti prendere dal “tanto non serve a niente”. Sappi fin da subito che presentare querela non ti costerà nulla e non ti farà finire invischiato in contorti iter burocratici e procedimentali. Hai solo da guadagnarci e nulla da perderci.
Affinché la tua querela serva a qualcosa è necessario che sia redatta utilizzando opportuni specifici accorgimenti che qui di seguito ti esporremo. Se hai intenzione di darti da fare otterrai la tua rivincita, ma se non hai intenzione di darti da fare, la tua querela resterà solo un inutile pezzo di carta, destinato a dormire su uno scaffale prima di essere archiviato dal magistrato di turno. L’archiviazione, infatti, è il primo ostacolo da evitare. Le leggi, gli operatori, i magistrati e le forze dell’ordine non sono certamente adeguate alla vigilanza che il commercio on line richiederebbe, né per la prevenzione, né per la repressione dei reati. Per questo occorre che la tua iniziativa sia incisiva. Per essere incisiva, la tua querela dovrà rendere immediatamente ravvisabile la sussistenza di reati al magistrato che la riceverà.
Dove e come
Puoi sporgere querela presso un qualsiasi comando di polizia (o qualsiasi altra forza dell’ordine, carabinieri, guardia di finanza, ecc.) o presso la Procura della Repubblica della tua città.
- Se decidi di presentare querela al comando di polizia, considera che potresti anche non scrivere nulla e limitarti a riferire oralmente l’accaduto. In questo caso la querela sarà redatta dal pubblico ufficiale e dovrai solo apporre la tua firma. Proprio perché, come già detto, la presentazione della querela è la fase in cui più conta il tuo impegno, improvvisare il tuo racconto ad uno svogliato poliziotto, che trascriverà male quel che tu hai riferito ancor peggio, è certamente la via sbagliata. È normale che tanti particolari al momento della dettatura potrebbero sfuggirti o potrebbero non ottenere l’adeguato risalto nella sintesi scritta che ne farà il pubblico ufficiale. Quindi, metti da parte l’improvvisazione e scrivi di tuo pugno la querela che poi ti limiterai semplicemente a consegnare al comando di polizia. Sappi, inoltre, che in ogni caso, il comando di polizia si limiterà a ricevere (oralmente o per iscritto) la tua querela, senza poter dar corso ad alcuna indagine. Hanno solo il compito di ricevere e inviare al magistrato, presso la Procura della Repubblica, come se fossero dei portalettere. Non aspettarti altro. Inoltre, se decidi di presentare querela per il tramite dell’ufficio di polizia, è indifferente che tu ti rivolga ad un ufficio anziché ad un altro, ragionando in termini di efficienza e capacità delle persone che vi lavorano. Dopo che la querela sarà stata consegnata alla Procura della Repubblica, se il magistrato valuterà l’opportunità di dar corso ad indagini, incaricherà la polizia giudiziaria e, senza alcun criterio di preferenza, è assolutamente improbabile che la scelta ricada proprio sul comando che ha trasmesso l’atto di impulso.
- Abbandona anche subito l’idea di poter presentare la querela on line: il servizio esiste, ma è servito solo a qualche telegiornale che non aveva notizie più interessanti da offrire. Compilare il modello che trovi on line non ti esime, infatti, dal doverti in ogni caso presentare personalmente presso l’ufficio. La querela presentata on line non cammina su alcuna corsia preferenziale ed è destinata ad essere “rimpiazzata” da quella che poi dovrai presentare personalmente.
- Se decidi di presentare querela alla Procura della Repubblica hai fatto la scelta migliore. Intanto certamente non troverai la fila che potresti trovare al comando di polizia ed, inoltre, eviterai un inutile passaggio di mani. L’atto sarà, infatti, direttamente ricevuto dal magistrato, senza dover attendere che gli sia trasmesso da parte del comando di polizia.
A questo punto, ti resta solo da scrivere la querela. Puoi farlo da solo o avvalerti della nostra assistenza. Se vuoi farlo da solo, in questa pagina ti spieghiamo esattamente quali sono le 7 regole da seguire.
Scarica il modello di querela predisposto dal nostro Ufficio Legale
(completo di tutte le informazioni d’uso, pronto per essere stampato e firmato)
Salve in che modo posso prendere contatti con voi? Grazie cordiali saluti
Ciao Grazia, puoi contattarci dal lunedì al venerdì dalle 16:00 alle 20:00 al numero 0810030533.