Anche se “a caval donato non si guarda in bocca”, è inevitabile che un regalo appena ricevuto possa non piacere. E così, inevitabilmente ogni anno, appena dopo Natale i negozi tornano ad essere affollati (quasi quanto lo erano poco prima) da chi, scontrino alla mano, chiede di sostituire il prodotto o la taglia. Questa abitudine dà spesso luogo a fraintendimenti e dispute, tra commercianti e consumatori.
Così, appena terminate le feste, la domanda che ci viene posta è sempre la stessa: se il commerciante non vuole cambiare il prodotto, ho diritto a pretenderlo? La risposta è netta: No.
Non esiste, infatti, alcun diritto alla sostituzione e se essa viene generalmente praticata è solo per gentile concessione dei commercianti. Una volta concluso l’acquisto, effettuato il pagamento e consegnato il prodotto, l’utente non ha alcun espresso diritto di ripensamento e non vi sono cause o giuste cause che possano imporlo.
Ne deriva, quindi, che il commerciante ha il diritto di limitare nel tempo e nei luoghi le modalità per effettuare le sostituzioni, per cui potrebbe unilateralmente stabilire che la merce si possa cambiare solo per un giorno a settimana o solo fino ad un dato periodo (ad esempio fino a prima dell’inizio dei saldi), oppure solo presso determinati locali o magazzini.
Allo stesso modo è semplice facoltà (e non obbligo) del venditore ritirare il prodotto rilasciando al consumatore un buono d’acquisto da poter successivamente spendere. Anche in questo caso, vi è solo da ringraziare, senza poter nulla eccepire.
È buona norma, inoltre, come generalmente richiesto dagli esercenti, che al momento della sostituzione il consumatore porti sempre con sé lo scontrino d’acquisto precedentemente ricevuto. Ciò consentirà al venditore di verificare che il prodotto sia stato effettivamente acquistato presso il proprio negozio e conserverà il suo valore di documento fiscale, nel caso in cui dovessero ricorrere degli accertamenti di natura tributaria.
Infine, è opportuno precisare che il diritto alla sostituzione del prodotto o alla restituzione del prezzo pagato resta indiscutibile (e non è più una semplice concessione) nei casi in cui:
- la merce risulti affetta da vizi, difetti o malfunzionamenti, per cui trova applicazione la normativa in materia di garanzia;
- la merce sia stata acquistata fuori dai locali commerciali, per cui trova applicazione la normativa in materia di diritto di recesso.