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“Il trading on line, quindi, è sempre una truffa?” Ce lo chiedono in tanti dopo le cattive esperienze vissute e la risposta è ovviamente no. Esistono numerosissime realtà che operano correttamente nel pieno rispetto delle leggi e degli investitori. Non è questa la sede per poter citare alcune di queste piattaforme, ma sul sito della Consob si potrà trovare un elenco completo delle società italiane ed estere che hanno licenza per poter operare sui nostri mercati finanziari.
Come identificare le truffe
Il punto da cui partire non è distinguere tout court se la proposta di investimento ricevuta sia una truffa oppure no, ma è non pensare di potersi reinventare in un campo pur senza avere alcuna esperienza in quel settore: è come pensare di acquistare quattro assi di legno e riuscire a costruire un mobile perfetto, dopo aver visto un tutorial di cinque minuti! Il trading è materia di studio e analisi, per chi lo pratica come professione…e chiunque avesse il dono di moltiplicare il danaro, moltiplicherebbe il proprio e non il tuo. Se praticato on line, inoltre, il trading, proprio nella sua declinazione telematica, richiede assoluta esperienza e dimestichezza con gli strumenti che su internet si utilizzano quotidianamente.
Detta in termini più diretti, non puoi pensare di approcciarti al trading se non sai già che differenza vi sia tra un’azione e una obbligazione, né tantomeno puoi pensare di darti al trading on line, se non sei già in grado di distinguere una mail proveniente da un dominio autentico, piuttosto che da uno fasullo.
Il buon senso
Per non finire in pasto ai truffatori basta, quindi, un po’ di buon senso: partire dallo studio della teoria e poi (molto) gradualmente, con piccole somme che si è disposti a perdere, iniziare con la pratica.
I consulenti finanziari veri o falsi
Questo significa che non esistono consulenti finanziari che operino onestamente? Ovvio che esistono e si tratta di professionisti iscritti ad un apposito albo pubblico (come lo sono gli avvocati, i medici, gli ingegneri, ecc), che potrai consultare per essere certo che il tuo interlocutore abbia le competenze necessarie e appartenga ad un ordine professionale chiamato a vigilare sulla correttezza del suo operato. Oltre a queste possibili verifiche è, anche in questo caso, il metodo a fare la differenza.
Si rivolge, infatti, volontariamente ad un consulente finanziario chi abbia già un ingente capitale da gestire e ritenga di non avere le competenze adatte per farlo, ma nessun consulente finanziario potrebbe mai chiamarti e proporti di far ricchezza con investimenti di poche centinaia di euro: non potrebbe mai chiedertelo, prima di tutto perché, per chi le rispetta, le leggi impongono numerosi limiti nella sollecitazione degli investimenti; secondariamente perché, per badare anche semplicemente ai propri interessi e al guadagno dei propri profitti, nessun consulente finanziario sprecherebbe tempo per investimenti così ridotti, che in termini percentuali potranno, nella migliore delle ipotesi, generare pochi euro di ricavo e qualche centesimo di euro per il consulente stesso.
Il grande investitore, ovvero chi ha un patrimonio rilevante da gestire, non è, infatti, minimamente intenzionato a metterlo a rischio con il miraggio di raddoppiarlo o triplicarlo, ma è interessato a preservarlo dall’inflazione, perché si preoccupa che i propri risparmi possano nel tempo perdere potere d’acquisto: a questi (grandi) investitori, che sono gli unici che avrebbero ragione di rivolgersi a qualcuno specializzato nella gestione del proprio patrimonio, qualsiasi consulente finanziario proporrà grosso modo investimenti votati alla massima prudenza, mediante un attenta analisi dei mercati, con lo scopo di realizzare un portafoglio di investimenti variegato, che misceli prodotti finanziari a basso rischio, con pochi altri a rischio più elevato. Questa analisi e questa miscela dovranno, infine, tener conto degli orizzonti temporali con cui, chi investe il proprio denaro, è disposto a farne nel frattempo a meno.