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 La truffa dopo la truffa 

Una volta che abbiamo compreso che questi truffatori sono abili, privi di scrupoli ed estremamente convincenti, è il momento di guardare in faccia alla realtà e comprendere che non vi è motivo per cui, dopo averti truffato con successo una prima volta, non debbano provarci anche una seconda volta.

La truffa dopo la truffa rientra nello schema tipico a cui ricorrono, ma procediamo con ordine.

Loro, i truffatori, sanno già bene che dopo aver capito di essere stato truffato sei in uno stato di frustrazione, di rabbia verso di loro e verso te stesso, sanno che sei in un momento di fragilità e che, quindi, sei facile da colpire una seconda volta. Sei come un avversario ormai al tappeto, che ha solo voglia di rialzarsi e non pensa neanche più a difendersi.

È di questa condizioni psicologica che approfitteranno per contattarti di nuovo: non ti chiamerà più il solito (finto) consulente finanziario, ma un suo complice nelle vesti di colui che finalmente potrà appagare il tuo desiderio di rivalsa. Ti telefonerà da un numero diverso, probabilmente con un diverso prefisso internazionale, ti dirà di chiamare per conto di un’authority di vigilanza (Consob, FCA, Cysec, ecc), di una banca internazionale o di un qualsiasi ente istituzionale a caso, e ti racconterà esattamente quello che tanto vorresti sentirti dire: i tuoi soldi sono stati finalmente ritrovati e c’è un conto aperto a tuo nome su cui sono accreditati sia il capitale che i profitti che avevi maturato.

Questo nuovo paladino della giustizia inventerà pretesti per avere successivi contatti telefonici, si mostrerà affabile, competente e disponibile. Sarà ad un passo così per accreditarti la tanto auspicata cifra, quando ti comunicherà che c’è ancora un ultimo particolare burocratico da sbrigare: un piccolo pagamento da effettuare “in fondo con vuoi che siano venti mila euro se qui sul tuo conto ce ne sono oltre quattrocentomila”. Se hai ben colto il tono sarcastico utilizzato fino ad ora avrai già intuito che i quattrocentomila euro non esistono e tutto sarà stato un nuovo pretesto per derubarti di altri ventimila euro.

Le cifre e lo schema che abbiamo citato ti valgano solo come esempio, ma il punto di principio resta lo stesso e tienilo bene a mente: i tuoi soldi non sono mai stati investiti, ma solo semplicemente rubati; nessuno può aprire conti a te intestati a tua insaputa; nessuno oltre te e i truffatori sanno che hai perso questi soldi. Quindi, mantieni sempre la guardia alta e ricorda che il tuo nemico è sempre pronto a colpirti nuovamente, anche se sei già al tappeto.

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