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Magazzini telefonia discount

Le prime segnalazioni dei mesi scorsi ci facevano sperare si trattasse di qualche caso isolato e che dietro il sito “magazzini telefonia discount” ci fosse comunque qualcuno che, magari con un po’ di difficoltà e disorganizzazione, facesse del proprio meglio per lavorare onestamente.
Nelle corse settimane, tuttavia, in tantissimi ci hanno comunicato di aver pagato per ordini mai consegnati.

Di dubbi, quindi, purtroppo ne restano pochi e anche “magazzini telefonia discount” merita a pieno titolo di entrare a far parte di quel ricco elenco di ecommerce da cui stare alla larga.
Il modo di operare ormai è noto ed è molto diffuso: in partenza le premesse sembrano promettenti (e i prezzi convenienti!), si esegue il pagamento mediante bonifico bancario su un conto personale intestato al prestanome di turno e si riceve in cambio un numero di tracking inesistente.

Anche per le malefatte di “Magazzini Telefonia Discount” sporgere querela innanzi alle forze dell’ordine può rappresentare un atto dovuto, ma probabilmente non sarà risolutivo, per recuperare i propri soldi.

La diffida

Oltre alla rassegnazione, l’unico consiglio valido da dare consiste nell’inviare immediatamente una diffida, contenente l’intimazione di pagamento, con l’avviso che decorsi immediatamente 15 giorni, saranno adite le vie giudiziarie.
Tale diffida può essere scritta di proprio pugno dal consumatore, ma è sempre preferibile rivolgersi al proprio avvocato o alla propria associazione di consumatori.
Chi desideri avvalersi della nostra assistenza, può trasmetterci una mail, contenente le seguenti informazioni:

  • data in cui è stato effettuato l’ordine;
  • prodotto acquistato (marca, modello ed eventuale ulteriori specifiche);
  • importo pagato e modalità di pagamento;
  • nominativo a cui nome sono stati effettuati l’ordine ed il pagamento;
  • numero identificativo dell’ordine

Intanto quel che chiaramente desta più meraviglia e rabbia è che, malgrado le numerose denunce già ricevute, le forze dell’ordine non abbiano ancora provveduto ad oscurare il sito. Il caso di tv-side (già rinato col nome di zeta-video) insegna che c’è una enorme difformità tra i tempi che impiegano le autorità a chiudere un sito ed il tempo che impiegano i truffatori a riaprirne altri cento.

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